Regno Unito, si intensifica l’ondata di scioperi

NIGEL  SMITH, Internationalist Standpoint, 3 dicembre 2022

L’ondata di scioperi in atto nel Regno Unito si sta intensificano. Nuovi settori di lavoratori entrano in lotta e lavoratori che in passato non avevano mai scioperato stanno prevalendo nei referendum necessari alla convocazione degli scioperi, superando le barriere imposte dalle draconiane leggi antisindacali. La normativa britannica, infatti, prescrive un quorum del 50% e che più del 50% dei votanti si pronunci a favore dello sciopero. Molti sindacati sono in grado di superare l’ostacolo, ma non tutti e poiché nel caso del NHS [National Health Service, il Servizio sanitario britannico] i singoli NHS Trusts [ospedali e servizi sanitari comunali] votano separatamente, in alcuni di essi lo sciopero è stato approvato, mentre in altri non si è raggiunta la soglia di partecipazione fissata per legge. Tuttavia anche nei Trust che non hanno raggiunto il quorum le percentuali di votanti a favore dello sciopero sono state elevate. A livello nazionale il sostegno degli infermieri allo sciopero è schiacciante.

I lavoratori delle ferrovie (RMT e ASLEF) e delle poste (CWU) scioperano da tempo e contemporaneamente anche altri gruppi di lavoratori sono entrati in agitazione: addetti ai trasporti e all’igiene ambientale, avvocati, ecc. Gli avvocati sono riusciti a ottenere un aumento salariale del 17% e altri settori di lavoratori, come i portuali di Liverpool, hanno ottenuto aumenti analoghi a livello locale. 

Anche gli insegnanti (NEU e NASUWT), i docenti universitari (UCU) e i dipendenti pubblici (PCS) hanno approvato la convocazione di uno sciopero generale del proprio settore. I sindacati dell’NHS stanno per compiere la stessa scelta. Tra questi il Royal College of Nurses arriva allo sciopero per la prima volta nella sua storia. Anche altri sindacati che hanno tra i propri iscritti lavoratori alle dipendenze del NHS – UNISON, GMB, UNITE – stanno prevalendo nelle urne. La BMA (British Medical Association, sindacato dei medici) sta per approvare un’azione di sciopero l’anno venturo. La maggior parte di questi sindacati rappresenta dipendenti del settore pubblico. 

Da anni gli aumenti salariali nel settore privato superano quelli del pubblico e il divario retributivo tra i due ambiti si sta ampliando. I lavoratori pubblici sono stanchi di essere sfruttati da un governo dopo l’altro e, anche prima dell’attuale crisi innescata dal crescente costo della vita, molti avevano difficoltà a sbarcare il lunario. Nel corso dell’inverno i casi dei lavoratori del settore pubblico che vivono in una condizione di povertà saranno sempre più comuni. 

I lavoratori hanno bisogno dei soldi che rivendicano. L’attuale cancelliere Jeremy Hunt ha tolto ogni restrizione ai bonus dei banchieri, mentre si è scarsamente impegnato per aumentare le tasse sui ricchi o sulle aziende. La cosiddetta “tassa sugli extraprofitti” si sta rivelando un penoso fallimento. 

Oggi il governo rifiuta di negoziare con i sindacati dell’NHS, affermando che le loro richieste salariali sono irrealistiche. Spera che l’opinione pubblica si rivolti contro i lavoratori, ma i lavoratori in lotta sono così numerosi che l’opinione pubblica non solo comprende la lotta, ma la vive in prima persona. 

L’opinione pubblica britannica sostiene gli scioperi. Secondo un recente sondaggio di YouGov il 65% dei britannici è favorevole allo sciopero degli infermieri e una netta maggioranza, il 53%, secondo un sondaggio di Survation, sostiene la CWU, mentre solo il 32% è contrario. Il sostegno agli scioperi non solo è alto, ma è in crescita. È degno di nota che il governo sia riuscito a concedere ai pensionati aumenti dell’assegno mensile in linea con l’inflazione. Gli over 60 rappresentano il grosso del bacino di sostegni al Partito Conservatore, per cui si tratta chiaramente di una decisione legata a considerazioni elettorali. Purtroppo il segretario ombra [laburista ] per la sanità e i servizi sociali Wes Streeting non è riuscito a prendere le difese dei lavoratori pubblici. Nel programma della BBC Today, andato in onda il venerdì di questa settimana, ha fatto ben poche concessioni ai lavoratori. Si è limitato a dire che avvierà trattative coi sindacati e che comprende le ragioni dello sciopero, ma non ha indicato alcuna soluzione, se non rendere più efficiente il servizio sanitario nazionale. Ha anche detto chiaramente che un governo laburista non concederebbe agli infermieri l’aumento del 17% che chiedono perché è impossibile. Dove l’abbiamo già sentito? Non si è parlato di ripubblicizzare la sanità, di rinegoziare le concessioni o di dare più voce in capitolo ai lavoratori del NHS. La posizione di Keir Starmers [leader laburista] sul NHS è che non si possono estromettere i privati in tempi brevi. In altre parole, i privati resteranno al loro posto.

Man mano che aumentano le organizzazioni in sciopero i lavoratori in lotta acquistano fiducia. È un sentimento che emerge in modo nitido nei picchetti. Tra i lavoratori e nel sindacato sembra emergere una maggiore determinazione e gruppi di attivisti come Enough is Enough stanno iniziando a organizzare azioni unitarie coi lavoratori, che vanno oltre la semplice partecipazione ai picchetti. Nei primi giorni di sciopero degli infermieri, il 15 e il 20 dicembre, potrebbe svolgersi un’azione unitaria, coi sindacati che organizzerebbero presidi nei centri cittadini e in altri luoghi per mostrare ai cittadini la propria determinazione e per far valere le ragioni dello sciopero contro le critiche di una stampa e di un governo di destra ostili. Il calendario degli eventi di sciopero indica un livello di mobilitazione mai visto nel Regno Unito dal 2000 in poi. I lavoratori cominciano a usare il termine sciopero generale. Sanno anche che se perderanno questa battaglia, questo inverno e gli inverni a venire saranno davvero difficili. 

Il popolo britannico non ha ancora intrapreso un’azione di massa a sostegno di chi lotta, a differenza di quanto è successo a Madrid, dove decine di migliaia di persone sono scese in piazza in difesa della sanità pubblica. Tuttavia gruppi di attivisti locali e campagne di difesa del NHS, come SOS NHS, stanno iniziando a lavorare insieme e a organizzare eventi coordinati. SOS NHS rappresenta oltre 50 organizzazioni, tra cui 16 sindacati. Anche Enough is Enough e Peoples’ Assembly si stanno mobilitando a fianco dei sindacati. 

Questo è un momento chiave per chi sciopera e per il movimento sindacale nel suo complesso. È preoccupante che, sebbene i sindacati siano confederati nel Trade Union Council, non ci sia un chiaro appello da parte dello stesso TUC a indire un’azione unitaria. La legge è stata concepita per disseminare di questioni giuridiche la strada dell’azione coordinata tra i sindacati dei diversi settori, ma è necessario trovare il modo di superare la legge o, in definitiva, di infrangerla. Il Winter of Discontent, l’inverno della rabbia in cui stiamo entrando dovrà vedere i lavoratori vittoriosi. L’incapacità di ottenere concessioni significative da parte di questo governo rappresenterebbe una drastica battuta d’arresto per i sindacati e la classe operaia. È ora di unirsi nella lotta e di costruire un’unità che possa sfidare la retorica del governo e dei media di destra. Questo governo resta diviso e debole e l’unità della classe operaia può dimostrare la sua forza e batterlo. 

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